In charitate fundati

Stemmi Episcopali

Card. Gualtiero Bassetti


Il motto “In charitate fundati”, in lettere maiuscole romane, è caricato su di un cartiglio svolazzante. Nella punta allo scudo, è collocato il Pallio, insegna della Giurisdizione Metropolitana e segno di comunione con il Romano Pontefice.
Richiama il significativo passo della Lettera agli Efesini di san Paolo (Ef 3,17-19), ben sintetizza lo stile di questo Pastore della Chiesa universale chiamato da Papa Francesco a far parte del Collegio Cardinalizio durante il Concistoro del 22 febbraio 2014.
Gualtiero Bassetti, ora presidente della CEI, è un cardinale al servizio degli “ultimi”, impegnato a far sentire la concreta vicinanza della Chiesa di Cristo alle persone in difficoltà, disagiate, emarginate, sofferenti, gli “scarti della società”, come li definisce Papa Francesco. 
Nel contempo, richiama costantemente i cristiani ai loro doveri verso i fratelli che vivono difficili situazioni di povertà umana e materiale, oltre a non far mancare la sua attenzione a quanti sono “distanti” dalla Chiesa, perché la Parola di Dio, che annuncia la salvezza, va fatta conoscere a tutti, nessuno è escluso.
Non da ultimo, vuole continuare ad essere fedele al suo stile di vescovo: «operare per la comunione nella Chiesa». Il suo stemma racchiude in sé sia le figure proprie della casata dei Bassetti, a destra, sia le figure proprie del Vescovo, a sinistra.
Le figure proprie della casata sono date da un Castello, un Angelo e una fascia. 
Il Castello rappresenta un dominio feudale, una signoria, che simboleggia un’antica e cospicua nobiltà. Poiché è d’argento in campo azzurro è emblema anche di virtù forte. 
L’angelo rappresenta invece l’amore di Dio. Da notare anche i colori utilizzati: argento, rosso e nero. L’argento, il colore dei Guelfi e dei Bianchi d’Italia, simboleggia amicizia, equità, giustizia, purezza. Invece il rosso indica audacia, valore, fortezza, nobiltà cospicua e dominio; il nero stabilità e costanza.
Le figure scelte dal Vescovo per rappresentare la sua missione spirituale nonché il suo impegno pastorale sono la figura di un braccio destro che, uscendo dal fianco sinistro dello scudo, reca in mano un ramoscello di olivo sradicato, una cometa d’oro e un giglio di Firenze rosso in campo bianco.
Il ramoscello d’olivo sradicato simboleggia non solo l’impegno di essere portatore di pace, ma di voler trapiantare una pace ben più profonda, ossia quella di Cristo nel cuore dei suoi fedeli. Simboleggia, quindi, una forte volontà pastorale di evangelizzatore.
La cometa d’oro è un altro riferimento al desiderio di evangelizzare. Come essa è 
stata la guida per i Magi così il Vescovo si impegna ad essere la guida per la sua Chiesa. 
La presenza, infine, del giglio rosso di Firenze in campo bianco vuole ricordare la sede di provenienza dove questo Pastore ha svolto l’importante e intensa attività di Vicario Generale
 

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